Per le donne che hanno messo al mondo nuove vite e faticano a bilanciare lavoro e famiglia, una novità in arrivo potrebbe fare la differenza. Scopriamo insieme come cambierà la situazione per le mamme lavoratrici nel 2025.
Con la nuova Legge di Bilancio 2024, pareva una brezza per le mamme lavoratrici con una prole numerosa godere di agevolazioni previste dall’esonero contributivo. Ma attenzione, perché con il nuovo anno, il 2025, il vento cambia direzione. Le novità che si profilano potrebbero non essere così vantaggiose, implicando addirittura dei tagli sullo stipendio di alcune.
Un insieme di misure pensate per dare una mano alle famiglie, soprattutto a quelle meno abbienti, è stato messo a punto dalla Manovra 2024, con lo scopo di alleggerire il carico di spese che grava su di loro. L’esonero contributivo spicca tra tagli fiscali e incentivi, ma c’è una nota dolente: ne beneficiano soltanto le impiegate a tempo indeterminato, lasciando fuori autonome e libere professioniste.
Criteri più ristretti per l’esonero nel 2025
Se fino al 31 dicembre 2024 l’esenzione riguardava le madri di almeno due bambini, uno dei quali sotto i 10 anni, dal 2025 la musica cambia. I benefici dell’esonero saranno riservati solo a chi ha tre o più pargoletti, con l’ultimo che non abbia ancora varcato il confine dei 18 anni. Parecchie mamme, che ora godono della misura, si troveranno escluse.
Chi supera il checkpoint dei tre figli continuerà ad assaporare i vantaggi, con un bel 9,19% dello stipendio esonerato dai contributi pensionistici IVS se lavori nel settore privato, o da quelli del FAP per le dipendenti pubbliche. Il massimo beneficio annuo? Beh, stiamo parlando di un sostanzioso risparmio di 3.000 euro, cioè 250 euro mensili.
Qual è l’effetto sull’entrata mensile delle mamme?
Quelle mamme che entrano a pieno titolo nelle maglie di questa agevolazione, ossia con il trio di figli richiesto, avranno modo di vedere il loro salario netto ingrossarsi un po’ anche nel 2025. Tuttavia, se i tuoi ritmi sono ridotti da un contratto part-time o se sei apprendista, l’esonero che ti spetta sarà calcolato proporzionalmente alle ore che realmente lavori.
Un accento va posto sul fatto che accedere a questi vantaggi non sarà una passeggiata. Le condizioni sono rigide e potrebbero lasciare a bocca asciutta diverse lavoratrici. Vale la pena restare all’erta, controllare le novità e capire come potrebbero impattare sul proprio lavoro e sul bilancio familiare.
“La vera misura del valore di una società si trova nel modo in cui tratta i suoi membri più vulnerabili”, affermava Mahatma Gandhi, e la questione dell’esonero contributivo per le mamme lavoratrici si inserisce proprio in questo contesto. La Legge di Bilancio 2024 ha aperto una finestra di speranza per molte famiglie, offrendo un sostegno concreto a quelle donne che, oltre a essere pilastri delle loro famiglie, contribuiscono attivamente al tessuto economico del paese.
Tuttavia, il ridimensionamento previsto per il 2025 solleva interrogativi significativi sulla continuità di questo sostegno. La scelta di escludere dal beneficio le mamme con meno di tre figli potrebbe non solo rappresentare un passo indietro nella valorizzazione del ruolo della donna nel mondo del lavoro, ma anche un segnale di una società che ancora fatica a riconoscere pienamente l’importanza di politiche inclusive e di sostegno alle famiglie. È fondamentale, quindi, riflettere su come le scelte politiche influenzino la vita quotidiana dei cittadini, soprattutto di coloro che si trovano in situazioni di maggiore vulnerabilità.